Uno sguardo più attento rivela una geniale variante della tecnica vista fino ad ora: la fonte del movimento (l’elicottero) non è dichiarata, tuttavia, ad un certo punto, lo spettatore può scorgere in basso, a destra dell’inquadratura, una sagoma allungata che può essere l’ombra dell’elicottero sul terreno. Considerando la caratteristica di Kubrick di curare in modo maniacale, con continue revisioni e fin nei minimi particolari, ogni inquadratura, quest’ombra non può essere considerata un errore; è da considerare un indizio rivelatore, anche se discreto, che svela allo spettatore la presenza dell’artificio. Attraverso l’ombra dell’elicottero, Kubrick celebra il suo gusto per la finzione, per la rappresentazione della realtà, per la messa in scena e lo fa sapere allo spettatore. In questo caso la fonte può essere considerata dichiarata (anche se il regista finge di non farlo) non a scopo narrativo, ma legata al punto di vista del regista: più c’è finzione e più c’è conoscenza della realtà.
In questo filmato osserveremo una sequenza iniziale di Shining di Kubrick, in cui si fa uso di un’altra tipologia di movimento di macchina, la “carrellata aerea” con cui si realizza l’avvicinamento lento ma progressivo all’Overlook Hotel, in Colorado, sperduto tra innumerevoli montagne, in cui si svolgerà tutta la vicenda del film. Questo movimento fisico nello spazio della mdp, posta su di un elicottero, svolge una duplice funzione, quella dell’avvicinamento graduale dello spettatore al film, e quindi di creare attesa, e quella di accompagnare il movimento del personaggio principale, Jack Torrance, insegnante disoccupato con un problema di alcolismo e scrittore fallito, interpretato da Jack Nicholson, che ha deciso di accettare il lavoro di guardiano invernale in quell’hotel distante ore di viaggio da qualunque centro abitato.