CORSO SUL CINEMA
introduzione al linguaggio filmico
IL CINEMA DELLE ORIGINI
Inizieremo da quello che viene definito dai grandi teorici il “Grado Zero” del Cinema, cioè quello della sua dimensione primitiva in cui nasce e si definisce la sua grammatica di base. I fratelli Lumiére di Lione, figli di un industriale della fotografia francese, ne furono gli artefici principali. Essi misero a punto due dispositivi che permettevano, come per la fotografia, l'uno di fissare la realtà su di un supporto (riproduzione) e l’altro di proiettarla su uno schermo (proiezione).
Definiremo le caratteristiche principali del Cinema delle origini, tra cui la fissità dell’inquadratura, per proseguire con i primi esempi di elementi spettacolari, quali la mobilitazione del punto di vista e la sua differenziazione, la nascita del montaggio e dei movimenti di macchina.
Analizzeremo una selezione di filmini che vennero mostrati per la prima volta ad un pubblico pagante in un caffè di Parigi (28 dicembre 1885). La primissima produzione si limitava a brevissimi cortometraggi di 30 o 40 secondi; erano le prime espressione del Cinematografo come “riproduzione della realtà circostante“, nelle sue forme, nei suoi dettagli, ma soprattutto nel suo movimento. La sua origine si deve comunque far risalire alla nascita della Fotografia intesa come “riproduzione della realtà nelle sue forme, nei suoi dettagli”, ma non nel movimento.
La rassegna inizia con uno dei primi esempi di riproduzione della realtà realizzato dai fratelli Lumiére, per poi vedere alcuni spezzoni di autori, come Georges Méliès, che cominciarono invece a reinterpretarla, arricchendo il linguaggio del Cinema con peculiari e specifiche regole e tecniche.