2010 - A cura di Luciano Piazza, con la collaborazione di Silvia Lombardi
Approfondimenti su Wikipedia: il regista, il film
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Si tratta di una scena di vita quotidiana di un gruppo di famiglia, probabilmente nel giardino di casa; è uno dei primi filmini appartenente alle cosiddette "vedute animate", ovvero scenette realistiche prese dal vero, della durata di circa 30 o 40 secondi. L'interesse dello spettatore era tutto nel guardare il movimento in sé e non tanto nel seguire storie come a teatro. Le caratteristiche formali e spaziali sono date dal punto di vista dell’inquadratura che risulta rigorosamente frontale rispetto ai personaggi, alle figure e alla scena che viene ripresa e, nello stesso tempo, è assolutamente immobile. La macchina da presa non si muove, è fissa anche per le sue notevoli dimensioni e peso; era un’enorme macchina fotografica. Ma cosa c’è in più rispetto alla fotografia? Si discosta sì,  ma non ancora molto; troviamo in più il movimento, dato però  dai gesti, dalle espressioni, dalla mimica dei personaggi inquadrati. Il movimento è tutto interno all’inquadratura. Risulta molto evidente l’influenza della fotografia, ma sicuramente anche del teatro in cui lo spettatore è fermo davanti alla scena e vede interamente ciò che in essa avviene, senza una suddivisione, una parcellizzazione della scena stessa.

CORSO SUL CINEMA

introduzione al linguaggio filmico

IL CINEMA DELLE ORIGINI
il punto di vista frontale è immobile
il movimento è tutto all'interno del quadro

“Il pasto del bebè” (Auguste e Louis Lumière, 1895)
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