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CORSO SUL CINEMA
introduzione al linguaggio filmico
LA COMPOSIZIONE DELL'INQUADRATURA
la scala dei piani: il particolare e il dettaglio
l'angolazione del punto di vista e la sua funzione espressiva
Attraverso alcune scene dei film di Kubrick, esaminiamo ora i piani molto ravvicinati; nel filmato in particolare vediamo un piano ravvicinato di una parte del corpo umano, cioè dell’avambraccio di uno degli scimmioni che brandisce un osso/clava.
Nello stesso filmato si fa uso anche del cosiddetto dettaglio, che si distingue dal particolare perché indica un’inquadratura assai ravvicinata di un oggetto, in questo caso un teschio parte di uno scheletro animale, su cui lo scimmione ”tecnologico” si concentra individuando alcuni dettagli da cui trae lo spunto per utilizzare e trasformare un oggetto in qualcosa che può servire, ad esempio, come strumento. Si nota inoltre come Kubrick associ il primo scimmione tecnologico ad immagini e particolari di oggetti di morte come se da essi traesse l’ispirazione.
Rimanendo sempre nell’ambito delle modalità di costruzione dell’inquadratura, oltre alla scelta della distanza, si deve scegliere anche l’angolazione. Generalmente i punti di vista possono considerarsi in equilibrio e la mdp è posta quasi sempre in posizione frontale e all’altezza media degli occhi dei personaggi che stanno sulla scena ma in alcuni casi l’angolazione viene esasperata. Come possiamo osservare nel filmato di Kubrick la ripresa è fatta dal basso (il regista addirittura fece scavare un buco nel terreno per aumentarne l’angolazione) allo scopo espressivo di accentuare il delirio e l’estasi di potenza del primate nel momento in cui scopre le potenzialità distruttive dell’osso-clava. Anche in questo caso, la scelta filmica dell’inquadratura diventa un modo per interpretare e rappresentare alcune caratteristiche del personaggio.