CORSO SUL CINEMA

introduzione al linguaggio filmico

tratto da: “M, il mostro di Düssendorf” (Fritz Lang, 1931)
2010 - A cura di Luciano Piazza, con la collaborazione di Silvia Lombardi
Approfondimenti su Wikipedia: il regista, il film
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LA COMPOSIZIONE DELL'INQUADRATURA
il fuori campo usato in funzione drammatica

Affrontiamo ora tutto ciò che sta fuori campo, non inquadrato, e la possibilità che esso venga utilizzato in funzione drammatica, per creare tensione o sorpresa: un corpo che improvvisamente attraversa lo schermo, magari nei piani più ravvicinati dello stesso, senza che lo spettatore se lo aspetti, come l’auto dello spezzone del film tedesco di Lang qui esaminato, che viene messa subito in relazione con l’immagine della piccola protagonista del film vittima del mostro.

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Una variante di questa tecnica è quella di far arrivare ciò che è pauroso o minaccioso dal fuori campo: in questo caso è l’ombra del mostro che noi non conosciamo ancora come tale. Infatti per quasi tutto il film non si vede; semmai si sente fischiettare, si vede la sua ombra, ma non si vede. Tutto questo è interessante perché l’ingresso da fuori campo della sua ombra crea ulteriore tensione.

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