CORSO SUL CINEMA
introduzione al linguaggio filmico
IL MONTAGGIO
il montaggio connotativo
Il montaggio connotativo ideologico, che abbiamo già visto nel film sovietico “Ottobre”, è il montaggio che interpreta, aggiunge qualcosa alla scena, mediante il quale due inquadrature unite l’una all’altra acquistano un significato diverso, o un senso diverso, da quello che produrrebbero prese singolarmente. Per Ejzenstejn il montaggio connotativo produce senso. Il montaggio, in generale, è realizzato per farci vedere ciò che si vuole raccontare e quindi è l'elemento dal quale dipende la percezione da parte dello spettatore del ritmo della narrazione. Il m. connotativo aggiunge qualcosa e non si preoccupa di farci vedere i personaggi o le azioni in modo più o meno chiaro ed esauriente, o anche spettacolare, ma ci fa vedere il personaggio con gli occhi dell’autore esprimendo il suo punto di vista e la sua personale valutazione. Nel Cinema moderno coesistono le varie tipologie di montaggio, compreso quello connotativo, come possiamo vedere nel film western hollywoodiano, successivo ai classici film western di Ford, da cui abbiamo tratto lo spezzone: sono le scene iniziali del film “Il mucchio selvaggio”, diretto dal regista Sam Peckinpah, che può essere definito un "western revisionista"; l'epopea dei cowboy alla John Wayne e degli eroi della Frontiera tramontava, lasciando spazio ad un gruppo di sanguinari pistoleros pronti a tutto e che compiono le loro scorribande ai confini fra gli Stati Uniti e il Messico intorno agli anni ’10 del secolo scorso.
Queste inquadrature iniziali ci mostrano, insieme ai titoli di testa, l’entrata in città dei banditi alternata all’immagine di un gruppo di bambini che giocano in mezzo alla strada. Peckinpah ci fa vedere i bambini non per riempire semplicemente il quadro, ma per parlarci della natura umana e dei bambini come portatori in embrione di una aggressività e di una violenza che poi si scatenerà in modo fortissimo nella storia del film (si ricorda l’importanza dei titoli di testa come anticipazione e prologo alle tematiche sviluppate dal film).
Tornando alle immagini del filmato, vediamo dei primi piani di bambini che ridono divertiti mentre osservano ciò che viene mostrato dalle inquadrature di dettaglio in cui delle formiche stanno divorando degli scorpioni. In questa sequenza non c’è semplicemente qualcuno che guarda qualcosa, ma la violenza con cui le formiche si difendono e aggrediscono gli scorpioni si riflette negli occhi dei bambini che, divertendosi, rivelano il loro sadismo e lo sguardo crudele; questo è un classico esempio di montaggio connotativo e non solo un’alternanza di inquadrature oggettive e soggettive. Questa sequenza, come dicevamo, è una specie di anticipazione di ciò che accadrà nel paese dove i banditi saranno vittime di un agguato dei federali, ma è anche un modo di riflettere sulla natura dell’uomo e la sua capacità di esprimere violenza; “Il mucchio selvaggio” è sicuramente uno dei film più rappresentativi in tal senso.