La
terramara è un particolare insediamento umano dell' Età del Bronzo, della Pianura Padana, costituito da un villaggio di capanne
attorniato da strutture difensive o a protezione dalle acque (fossato,
terrapieno, palizzata, etc). Il nome deriva da "terra - marna",
intendendosi con il secondo vocabolo, un terreno ricco di sostanze
organiche, conseguenza dello stazionamento di uomini e animali; questa
marna venne utilizzata fino al secolo XVIII come fertilizzante (ma
non in tutte le aree interessate).
La
terramare dell'Emilia sono l'espressione dell'attività commerciale
nell'Età del Bronzo.
Sono insediamenti lungo una via che attraversa le Alpi nella Val Camonica
e giungeva alle sponde del Po; qui venivano costruite le terramare,
che fungevano da depositi e punti di partenza delle merci costituite
da ambra dal Mar Baltico con direzione lungo il Po fino alla foce
e all'Adriatico, verso il Mediterraneo orientale, Creta, Asia Minore,
Siria, Egitto.
La
popolazione dei terramaricoli era di sicuro non indoeuropea. Ma i contatti
commerciali li rendeva disponibili ad influssi culturali internazionali
provenienti dal centro Europa e dal Mediterraneo. Verso la fine del
periodo i terramaricoli adottarono l'uso di cremare i defunti, per influsso
delle culture centroeuropee, senza che cambiasse la popolazione originaria.
La
scomparsa dei villaggi terramaricoli nel XII secolo a.C. fu forse
causata dal crollo della domanda di ambra nel Mediterraneo orientale,
per l'interruzione dei commerci a causa delle invasioni dei Popoli
del mare. Nei secoli seguenti le terramare furono abbandonate per
la formazione del sentiero pedemontano che sarà poi la via
Emilia. Altro fattore di declino fu lo spostamento della via dell'Ambra
che prima passava per la Val Camonica e poi per il Tirolo, favorendo
la comparsa della civiltà atesina del Veneto.