La società
terramaricola era organizzata secondo un modello partecipativo, infatti
la costruzione del villaggio, piuttosto complessa, richiedeva una efficace
pianificazione ed era perciò indispensabile anche il lavoro collettivo.
La vita sociale prevedeva un’organizzazione
che rispettasse differenze sociali, come i guerrieri, che rivestivano
il ruolo di capi.
Pur mantenendo notevole importanza l’industria
litica, fondamentale ruolo era quello degli artigiani specializzati.
Ad esempio, alcuni artigiani si occupavano di metallurgia,
realizzavano armi, ornamenti ed utensili come falcetti o scalpelli. Altri
erano specializzati nella lavorazione di osso e corno,
materiale che veniva raccolto e lavorato per ricavarne vari oggetti, dagli
ornamenti agli attrezzi agricoli.
Gli altri membri della comunità si occupavano delle attività indispensabili
per il sostentamento: agricoltura
e allevamento, base dell’economia
del villaggio; probabilmente erano meno praticate la caccia e la pesca.
Ogni nucleo familiare provvedeva alla realizzazione, in ceramica,
del vasellame domestico secondo l’occorrenza e dei capi di abbigliamento,
realizzati attraverso l’opera di tessitura
di lana e lino, su telai verticali.
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