Riassumendo, la sequenza di “Forrest Gump” mette insieme le riprese fatte con un dolly, associato al meccanismo louma, con le tecnologie digitali.
Dalla seconda metà degli anni settanta è stato messo a punto un meccanismo, detto louma, che è una gru, in cima alla quale è fissata una macchina da presa munita di controllo a distanza. Tramite un braccio rigido modulare, la louma permette di effettuare traiettorie di ripresa varie e complesse e di raggiungere luoghi di ripresa inaccessibili alle normali gru. Il regista controlla l'inquadratura su uno schermo ed usa un sistema di controllo a distanza dotato di manovelle.
Osservando le scene iniziali di “Forrest Gump” di Zemeckis, girato nei primi anni ’90, vediamo un prodotto dell’ultima generazione del dolly. Il film fa un uso massiccio anche di tecniche digitali, infatti nella sequenza iniziale la piuma, che cade seguendo una traiettoria fatta di varie circonvoluzioni, è stata inserita e sovrapposta con una tecnica digitale, ma le immagini del paesaggio, del cielo, del giardino, delle case e della cittadina sono state girate realmente, mandando in aria la mdp montata su un dolly.
Le prime gru, come quelle usate da De Santis in “Riso Amaro”, che aveva fatto costruire in legno appositamente per il film, erano molto pesanti e difficili da gestire, permettevano solamente di salire e scendere, muovendosi in direzione verticale. Ben presto però furono compiuti dei progressi tecnici notevoli che permisero la realizzazione di movimenti nell’aria molto più complessi, differenziati e in modo più agevole. Una tecnologia importante fu quella del dolly, che è una sorta di carrello con tanti bracci che si alzano e si abbassano in varie direzioni, sul quale si monta una macchina da presa; necessita di rotaie sulle quali può essere trainato da uno o più assistenti operatori ed oltre al peso della macchina da presa deve supportare anche quello di un operatore.