La
presenza di fusaiole in argilla e di pesi da telaio conferma che nel villaggio,
come in tutti i villaggi della zona, si provvedeva direttamente alla filatura
e tessitura della lana e probabilmente anche del lino.
La filatura era una semplice operazione che però richiedeva una
certa abilità. La lana era lavata e cardata, cioè aperta
sino a farne un nastro soffice che era posto sulla conocchia, un bastone
su cui erano poste le fibre da filare. A questo punto con le mani si
arrotolava il filo servendosi del fuso, costituito da un bastoncino a
cui era assicurata una fusaiola che consentiva al fuso il movimento rotatorio. |